domenica 6 gennaio 2019

Lo "non"-scemo del paese

Vivendo in una piccola comunità succede di conoscere un pò tutti, anche quelli che, tra il serio e il faceto, vengono definiti i "scemi" del paese.
Sono persone quasi sempre schive, li vedi andare in giro senza una meta, non danno fastidio a nessuno, e, il più delle volte, la comunità li protegge.
Ma quello di cui voglio scrivere è un fatto che risale a circa due anni fa, quando mi è capitato di parlare  con uno di questi personaggi.
Il quel periodo la nostra associazione era impegnata nella raccolta fondi per l'AISM e ad un certo punto si avvicina uno di questi individui, che mi chiede cosa stessi facendo, devo essere sincero, con molta superficialità risposi che stavamo facendo uan raccolta per l'Associazione Italiana Sclerosi Multipla, mi rispose, con sicurezza, "la conosco è una malattia neuro-degenerativa" mi lascia 20 centesimi e va via. Non vi nascondo il mio stupore, come faceva a sapere di cosa si trattava e ancora di più come aveva fatto a definirla in maniera corretta.
Incomincio a chiedere e, su queste persone a volta le leggende metropolitane trovano terreno fertile, si dice che sia laureato in Chimica.
Qualche tempo dopo lo incontro e cerco di agganciarlo, lo avvicino e gli dico 

"ciao collega", 

lui con molta tranqullità risponde 

"sei anche tu laureato in chimica", ci siamo, allora è vero, 

"no" rispondo "in fisica"

"allora è giusto siamo colleghi"

A questo punto comincio a chiedere, mi racconta una storia: una laurea in chimica, una specilizazzione in microbiologia, articoli, una carriera insomma, fino a quando, testuali parole

"la mia testa non mi ha più seguito"

Lo perdo, comincia a parlare di altro, si alza e va via.
La sua famiglia è modesta, penso alla gioia dei suoi genitori per questo figlio che ha conseguito una laurea così complessa, perché non me né voglia nessuno, ma quelle tecnico-scientifico sono le più difficili, e poi il dramma, lo guardo fare lavoretti per andare avanti: pulire i giardini e tagliare l'erba.
Lo vedo sotto il sole cocente di agosto camminare per le strade a petto nudo.
Non so cosa dire, almeno fino a qualche giorno fa, ero in farmacia e lo vedo entrare chiede al farmacista di avere misurata la pressione, a quel punto, non so perché, mi sono sentito in dovere di dire che il ragazzo era un dottore in chimica, non so se sono stato creduto ma ho voluto restituirgli quel titolo che deve essere costato sacrifici e denaro. Mi ha sorriso.
Ho voluto raccontare la storia, vera, di un questo ragazzo, probabilmente non serviva ma ho voluto farlo lo stesso.