lunedì 29 marzo 2021


Cristalloterapia, come dovrebbe funzionare?

Dopo avere scritto della “medicina quantistica”, rimanendo in campo medico, un’altra disciplina attira la nostra attenzione: la “cristalloterapia”.

Di cosa si tratta?

La “cristalloterapia” è una disciplina olistica che si prefiggerebbe di eliminare disfunzioni o malesseri mediante la collocazione di cristalli su determinati punti del corpo.
Secondo i sostenitori di questa pratica, ogni cristallo avrebbe una sorta di "campo energetico" proprio ed avrebbe la capacità di entrare in contatto con ogni forma vivente del regno animale, anch’esse in grado di generare un “campo elettromagnetico”. Il cristallo opererebbe nel corpo umano sui piani definiti come: "fisico-emotivo-mentale" e spirituale, riportando "equilibrio" e "armonia" e stimolando i processi di autoguarigione.

Cosa c’è di vero in tutto questo? Assolutamente niente, ma andiamo per ordine.

Circa la fantomatica “energia” emessa dai cristalli, nella più consolidata tradizione pseudoscientifica, non si ha un’idea chiara e precisa di cosa sia e ovviamente, si tiene a rimarcare, che esiste ma che attualmente non abbiamo la necessaria tecnologia per misurarla (ricordate le famose grandezze di cui abbiamo scritto nel primo articolo?).
Ci chiediamo allora: forse si confondono con le vibrazioni, che a livello atomico, ci sono all’interno della struttura cristallina? E che si traduce nello scambio di energia vibrazionale attraverso i “fononi”, quanti di onde sonore, che si propagano all'interno del solido.
Forse con le proprietà piezoelettriche di alcuni di loro, il quarzo per dirne uno, capaci di polarizzarsi, generando un campo elettrico, se sottoposti ad uno stress meccanico? Ma questi operatori olistici dovrebbero avere un’idea chiara di cosa significhi: frequenza di risonanza di un circuito RLC e che comunque dopo poco, in assenza di stimoli esterni, questi effetti decadono. Non ci è dato sapere, in tutti i siti si scrive solo di questa “energia” senza specificare altro.

Saremmo curiosi di sapere, se chi la pratica abbia un’idea, almeno di massima, cosa sia un “campo elettromagnetico” o come funzionino le equazioni di Maxwell.
Altro nodo è capire come questa “energia” possa interagire, con l’altra fantomatica “bioenergia” emessa da tutti gli esseri viventi, che alcuni nomano “aura” e che viene evidenziata, per esempio, tramite la fotografia Kirlian (altra bufala). Pur facendo violenza sulle nostre menti e ammettendo l’esistenza d’entrambe, sappiamo che generatori di campi magnetici ben più potenti, come quelli della Risonanza Magnetica Nucleare, non hanno alcun effetto sugli esseri umani, allora ci chiediamo: come è possibile che piccoli cristalli riescano a generare energie così intense da “guarire”? Domanda per adesso senza risposta.
Anche per questa disciplina, tutto l’armamentario pseudoscientifico viene tirato fuori: la Ayurveda, i chakra, l’olismo e compagnia bella. Si rimarca l’efficacia della cristalloterapia richiamando al fatto che le presunte proprietà terapeutiche dei cristalli erano già conosciute da: Egizi, Maya, Sumeri e altri antichi popoli, dimenticando però che in seimila anni la pratica medica, e la scienza in generale, ha fatto qualche passo avanti, scoprendo che antichi rimendi erano assolutamente inutili. In buona sostanza tutto quello che è caratteristico delle pseudoscienze: 

  • grandezze non quantificabili e non misurabili;
  • uso di termini scientifici a casaccio;
  • richiami al fatto che antiche popolazioni li usassero;
viene abbondantemente utilizzato.
Ci colpisce inoltre che, in generale, nei siti che pubblicizzano la cristalloterapia si trova scritto:

La controindicazione principale per coloro che si accingono a sperimentare la cristalloterapia è rappresentata dalla possibilità che chi soffre di determinate patologie trascuri le tradizionali terapie, di comprovata efficacia, per affidarsi a terapie alternative.

Ergo, ci chiediamo, perché allora spendere soldi in una terapia, che evidentemente, non ha nessuna comprovata efficacia?
Anzi al contrario alcuni esperimenti hanno mostrato che non ha alcuno affetto benefico sugli esseri umani, al di sopra del mero effetto placebo. [1]

Per esempio, quello trasmesso in diretta televisiva, in cui James Randi sottopose un'esperta di cristalli ad un esperimento, basato sul metodo del doppio cieco, dimostrando l'assoluta assenza di qualsiasi effetto su un essere umano, che potesse essere attribuito ai cristalli.[2]
Interessante è stato il lavoro esposto nel 2001 dallo psicologo French e i suoi colleghi del Goldsmiths College dell'Università di Londra, alla Conferenza annuale del centenario della British Psychological Society a Glasgow, sull'efficacia della guarigione con i cristalli.[3]
Per lo studio, a 80 partecipanti è stato chiesto di meditare per cinque minuti tenendo in mano un vero cristallo di quarzo o un finto cristallo che credevano fosse reale. Prima di meditare, la metà dei partecipanti era pronta a notare qualsiasi effetto che i cristalli potessero avere su di loro, come formicolio nel corpo o calore nella mano che regge il cristallo.
Dopo aver meditato, i partecipanti hanno risposto alle domande sul fatto che sentissero degli effetti dalla sessione di guarigione con i cristalli. I ricercatori hanno scoperto che gli effetti riportati da coloro che detenevano cristalli falsi durante la meditazione non erano diversi dagli effetti riportati da coloro che detenevano cristalli veri durante lo studio.
Molti partecipanti, in entrambi i gruppi, hanno riferito di aver sentito una sensazione di calore nella mano che regge il cristallo o un finto cristallo, oltre a una maggiore sensazione di benessere generale. Coloro che erano stati preparati a sentire questi effetti hanno riportato effetti più forti di quelli che non erano stati innescati. Tuttavia, la forza di questi effetti non era correlata al fatto che la persona in questione avesse in mano un vero cristallo o uno falso. Coloro che credevano nel potere dei cristalli (misurato da un questionario) avevano il doppio delle probabilità rispetto ai non credenti di riferire gli effetti delle sensazioni del cristallo.

"Non ci sono prove che la guarigione con i cristalli funzioni oltre un effetto placebo", ha detto French. "Questo è lo standard appropriato per giudicare qualsiasi forma di trattamento. Ma se giudichi o meno la guarigione con i cristalli, o qualsiasi altra forma di [medicina complementare e alternativa], sia totalmente priva di valore dipende dal tuo atteggiamento nei confronti degli effetti del placebo".

Come ha sottolineato French, ci sono molte forme di trattamento che sono note per non avere alcun effetto terapeutico diverso dall'effetto placebo. Tuttavia, sebbene questi trattamenti possano farti sentire meglio temporaneamente, non ci sono prove che possano effettivamente curare malattie o curare condizioni di salute. Se soffri di un grave problema medico, dovresti cercare un trattamento da un medico autorizzato, non da un guaritore alternativo, ha concluso French.Infine, si deve considerare che l’aumento della richiesta di cristalli, può provocare danni ambientali e sfruttamento del lavoro minorile, come si evince da una indagine pubblicata The Guardian [4], nell’articolo si sottolinea che l’aumento della vendita di cristalli ha creato un vero e proprio business di parecchi milioni di dollari che sta portando ad una e vera devastazione di alcune regioni del pianeta particolarmente ricche di queste pietre, come il Madagascar, attraverso aziende dal comportamento, scusate il gioco di parole, non proprio “cristallino”. 
Alla luce di quanto scritto, la cristalloterapia, la possiamo tranquillamente relegare nel campo delle “medicine alternative”, solo folklore e nient’altro. 

Riferimenti:



[3] French, C.C, O’Donnell, H. and Williams, L. (2001) Hypnotic susceptibility, paranormal belief and reports of crystal power. British Psychological Society Centenary Annual Conference, Glasgow, 28 March 2001.

[4] https://www.theguardian.com/lifeandstyle/2019/sep/17/healing-crystals-wellness-mining-madagascar

Rigraziamenti

Per la stesura del presente articolo ringrazio:

  • Il Professore Pellegrino Conte, ordinario di Chimica presso l'Università di Palermo;
  • Il Dottore Carmelo Puglisi, dirigente medico presso ARNAS Garibaldi di Catania;
  • Il Dottore Gaetano Riva, responsabile U.O. di radiodiagnostica presso Clinica del Mediterraneo di Ragusa.

venerdì 12 marzo 2021



Medicina Quantistica, chi è costei?

Certo, sicuramente Planck non avrebbe mai immaginato che quello che è stato il frutto di una sua ricerca avrebbe prodotto una nidiata di pseudoscienze.In effetti, la teorizzazione dei quanti di energia e quindi del fotone, termine coniato da Albert Einstein, ha condotto alla nascita della Fisica Quantistica e ha rivoluzionato prima il mondo scientifico e poi, letteralmente, il mondo.
La miniaturizzazione che si è ottenuta nel campo dell'elettronica (ma fondamentalmente la stessa elettronica), che ci ha portato ad avere un universo in una tasca, è figlia dell'intuizione dei brillanti scienziati che hanno “inventato” la Fisica Quantistica.
Limitandoci al campo medico, uno dei più potenti strumenti diagnostici, la Risonanza Magnetica Nucleare, nasce proprio grazie alle applicazioni della Fisica Quantistica.
Tuttavia, al di là delle applicazioni tangibili come la RMN che vengono dalla Fisica dei quanti, è possibile imbattersi in tante patacche più o meno pericolose per la salute umana, infatti gironzolando per il web, sono centinaia i siti che propongono la Fisica Quantistica come soluzione, senza controindicazioni, per una pletora di malattie: dal semplice raffreddore al più impegnativo cancro, senza, tuttavia, alcuna indicazione sulla natura di tale patologia.
Ma cos'è la medicina quantica o quantistica?
In uno di tanti di questi siti leggiamo:

"La medicina quantica può essere definita come l’esplorazione profonda di quella che è la dimensione anatomo-energetica del nostro corpo. In questo, la medicina quantica, o quantistica, si interessa dell’energia vitale, considerata come veicolo essenziale di trasmissione e coesione delle corrette informazioni, sotto forma di frequenze, dalle quali dipende tutta la nostra vita. Nel campo della medicina bioenergetica, la medicina quantica interagisce con l’attività di strutture quali atomi, molecole, cellule, tessuti, organi e sistemi. L’energia vitale è contenuta in ogni cosa ed è presente dentro di noi, amministrando i peculiari rapporti energetici che strutturano lo stato di salute. Quando il flusso di questa energia viene perturbato, per diverse motivazioni, siano esse fisiche o psichiche, si riscontra un’alterazione del giusto rapporto tra le diverse energie dando luogo a sintomi e disturbi."

Come nella migliore tradizione delle pseudoscienze, se vuoi rendere credibile una cosa, infarciscila di parole difficile e termini, diciamo, tecnici.
Volendola fare semplice, l'idea di base è che gli organismi emettano dei "biofotoni", che questo "flusso di energia", possa essere misurato e che le fluttuazioni siano un chiaro indizio di una malattia.
A questo segue tutta una pratica di cure che affonda nello zoccolo duro delle "medicine alternative": dalla pranoterapia, alla medicina ayurvedica, passando dalla più consolidata omeopatia e non guasta neanche una dieta alimentare basata su cibi anch'essi "quantistici".
Certo l'uomo della strada potrebbe chiedersi, ma perché l'idea dei biofotoni è una cialtronata?
Il tutto sembra sia partito da un biologo russo, tale Alexander Gavrilovich Gurwitsch, secondo il quale ogni sistema biologico emetta spontaneamente quanti di luce. Fin qui tutto normale, dal momento che è stato verificato come sia possibile l’emissione di fotoni da parte di tessuti biologici per un effetto noto come bioluminescenza, che non ha origini termiche. Si tratta di una luce molto debole, non visibile a occhio nudo, che generalmente si trova al confine tra gli ultravioletti e lo spettro del visibile.
Da un suo esperimento eseguito sulle cipolle, avrebbe dimostrato l'esistenza di presunti raggi mitogenetici o radiazioni mitogenetiche, da lui ritenute onde simili alla radiazione ultravioletta e prodotte dalle cellule animali e vegetali durante la mitosi. Nei suoi esperimenti dimostrò che un germoglio di cipolla lasciato sviluppare al buio aumenta la sua velocità di crescita se posto vicino a un germoglio simile intero o a un triturato di meristema apicale di un altro germoglio. Questa rivoluzionaria teoria però non è mai stata comprovata da esperimenti successivi e addirittura lo stesso Gurwitsch dovette ammettere che le esperienze sulle cipolle non hanno dato risultati conclusivi, tanto che per interpretarli si è spesso ricorso ad ammettere che in certi casi esistesse un effetto mitogenetico positivo, in altri negativo (cioè che nelle cellule irradiate la mitosi fosse meno attiva che nelle altre), e, infine, in altri ancora, le cellule fossero insensibili alla radiazione mitogenetica.
Nonostante tutto questo, ecco che negli anni 70 un fisico tedesco Albert Fritz Popp, ritorna sull'argomento confermando l'esistenza di questi "biofotoni".
Il fatto è che ad oggi, nessuno studio "serio" ha mai dimostrato né l'esistenza di questi fantomatici biofotoni, né quale possa essere uno strumento capace di rilevare questi “quanti” di energia e stabilirne una reale differenza tra un soggetto sano e uno malato, al di là della mera fluttuazione statistica.
È rumorosa l'assenza nel mondo scientifico di una qualsiasi pubblicazione o ricerca che in qualche modo possa almeno dare un fondamento plausibile a questa "medicina quantistica".
Vogliamo concludere questa lunga trattazione con quanto scritto da Heisemberg, uno dei padri della fisica quatistica:

"In un periodo più antico della scienza – scrive Heisenberg – si distinguevano come gruppi diversi, minerali, piante, animali., uomini. […] Noi sappiamo ora che si tratta sempre della stessa materia, degli stessi componenti chimici, che possono appartenere a qualsiasi oggetto, a minerali, come ad animali o a piante. […] Ciò che può essere distinto è il tipo di connessione in un certo fenomeno […]"

Rimarca un altro illustre scienziato, Niels Bohr: 

"è impossibile guardare un organismo come un ben definito sistema di particelle materiali, alla stregua di quelli considerati nello studio delle ordinarie proprietà fisiche e chimiche della materia"

Per la stesura di questo articolo ringrazio il Prof. Pellegrino Conte, Ordinario di Chimica presso l'Università degli Studi di Palermo, per il prezioso aiuto.




mercoledì 3 marzo 2021



Tra Scienza e Pseudoscienza.

Vorremmo fare una premessa, quando si scrive di scienza non si può dirimere dall'introdurre il Metodo Scientifico, non ci dilungheremo, la sua definizione la trovate su qualsiasi testo scientifico, in due parole:

Il metodo scientifico è quel procedimento mediante il quale si giunge a una descrizione vera della realtà, cioè oggettiva e verificabile.

Ecco quindi in cosa consiste un fenomeno "dimostrabile scientificamente". Per farla breve questo vuole dire che:

· la scienza si basa su risultati di osservazioni e di esperimenti.

· i risultati devono essere (almeno in linea di principio) ripetibili e verificabili da altri scienziati.

· i risultati scientifici devono essere confutabili.

· il metodo sperimentale si fonda sull'autonomia della scienza; essa trova le sue verità indipendentemente dalla filosofia e dalla fede.

l procedimento usato nell'indagine scientifica per studiare i fenomeni sperimentalmente in laboratorio e giungere all'enunciazione di leggi comprende varie fasi:

1. osservazione;

2. individuazione del problema;

3. documentazione;

4. formulazione dell'ipotesi;

5. verifica sperimentale;

6. analisi dei dati;

7. comunicazione dei risultati;

8. ricerche e ulteriori verifiche;

9. enunciazione della legge.


Inutile scendere nei dettagli, sono arte nota, concludendo possiamo scrivere che: la scienza non afferma l'assoluta verità delle proprie affermazioni, al contrario una teoria scientifica deve essere ritenuta valida soltanto fino a quando riesce a spiegare i fenomeni noti e a fornire previsioni che siano verificabili sperimentalmente; una nuova teoria potrà soppiantarne una precedente solo qualora riesca a prevedere o spiegare fenomeni non previsti o non spiegati fino ad allora, inoltre essa sarà ritenuta "vera" solo se riesce a resistere ai tentativi di "falsificazione"; per tale motivo, l'attività degli scienziati, se da un lato consiste nel raccogliere nuovi dati e nel formulare nuove teorie, dall'altro, si svolge nel cercare di falsificare le teorie e le affermazioni altrui. In ambito scientifico, il ruolo della critica reciproca è di fondamentale importanza.
Cerchiamo invece di capire la differenza con le "Pseudoscienze".
Eccoci arrivati al problema, cosa sono le "pseudoscienze", partiamo dalla definizione tratta da Wikipedia:

Il termine pseudoscienza indica ogni teoria, metodologia o pratica che afferma, pretende o vuole apparire scientifica ma che tuttavia non mostra i criteri tipici di scientificità ovvero non ha alcun'aderenza al metodo scientifico (o metodo sperimentale), che è il metodo alla base della scienza moderna per dimostrare le proprie affermazioni e progredire. 

Quali sono le caratteristiche principali che contraddistinguono le "pseudoscienze" [1, 2, 3, 4]:

· affermazioni vaghe e imprecise su grandezze prive di specifiche misurazioni o per le quali si sostiene che non siano misurabili;

· affermazioni prive di verifica sperimentale oppure in contraddizione con altri risultati sperimentali;

· tendenza a modificare abitualmente la natura delle proprie asserzioni per sfuggire alle critiche;

· presentazione di risultati sperimentali privi di qualsiasi forma di peer review;

· violazione del rasoio di Occam, ovvero il principio secondo il quale per spiegare un dato fenomeno si debba preferire, tra le teorie possibili, quella con meno assunzioni possibili;

· denuncia di un presunto ostracismo della "scienza ufficiale", dovuto a chiusura mentale e interessi economici;

· mancanza di effettivo controllo sui risultati come l'utilizzo del doppio cieco nella sperimentazione;

· asserzioni che si afferma non siano state dimostrate come false e che quindi devono essere vere (o viceversa);

· asserzioni eccessivamente legate a prove testimoniali o esperienze personali;

· asserzioni che presentano dati che sembrano comprovare il risultato, ma che non tengono conto di altri dati che confliggono con esso, questo è un esempio di effetto di selezione ovvero una distorsione della prova o dei dati che ha origine nel modo in cui i dati sono raccolti.

· richiamare “l'olismo” come opposto al riduzionismo; coloro che propongono teorie pseudoscientifiche, in particolar modo nel campo della medicina alternativa spesso ricorrono al "mantra dell'olismo" per spiegare i risultati negativi;

· mancanza di evoluzione e progressi nel proprio campo, nella ricerca scientifica si commettono errori che tendono a essere eliminati nel tempo, al contrario, le pseudoscienze rimangono inalterate nel tempo a dispetto delle contraddizioni intrinseche;

· principio di maggioranza, si fa leva sul ragionamento: se migliaia di persone vi ricorrono, qualche cosa di vero deve pur esserci;

· principio d'autorità: nella pseudoscienza si riscontra la tendenza a fare accettare, senza possibilità di critica, il pensiero di una data persona (l'autorità) sulla base del fatto che questa deve essere considerata superiore.

Lo scrittore americano Chet Raymo [5] ha anche enunciato una serie di azioni con cui, i pataccari delle pseudoscienze, vendono le loro teorie farlocche:

· conferire alla teoria un'aura di scientificità;

· falsificare le credenziali di chi la propugna (ad es. qualificandolo come: Dottore o Professore);

· esporre la teoria in modo molto semplice, senza equazioni o formule complesse;

· non esitare a spiegare tutti i fenomeni che oggi la scienza non riesce a spiegare;

· mostrare almeno una dozzina di ricorrenze per ogni fenomeno che si vuole esistente;

· tenersi alla larga dalle superstizioni più ingenue (ad esempio gli oroscopi);

· porre l'individuo al centro di una fitta rete di influenze cosmiche;

· aggiungere un po' di sesso;

· non avere paura di lanciarsi contro la scienza istituzionale;

· tenere pronto il famoso passo dell'Amleto "ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia".

Si potrebbe continuare all'infinito, ma volendo darci un taglio per non annoiare il lettore, possiamo concludere che la distinzione tra cosa è scientifico e cosa non lo è appare piuttosto netta. Certo in passato: parecchi scienziati (e le loro teorie) sono state derisi e messi all'angolo (Einstein, Planck, Darwin, Marconi, la teoria della tettonica a zolle, ecc..), però è anche vero che attraverso l'applicazione di un rigoroso metodo scientifico la maggior parte di essi è stata riabilitata e le loro teorie sono diventate i pilastri della scienza moderna, invece ciò che rientra in ambito "psudoscientifico" lì rimane, continuando a mettere sullo stesso piano tesi scientifiche e tesi pseudoscientifiche sulla base non delle prove a sostegno ma della percezione e della bravura dialettica del sostenitore delle teorie antiscientifiche.
Molti sostenitori delle pseudoscienze sono tali perché vorrebbero oltrepassare i limiti che la conoscenza scientifica impone; tuttavia le pseudoscienze pretendono di apparire scientifiche senza essere disposte a pagare il prezzo in termini di metodo rigoroso, inoltre, se anche le scienze ufficiali fossero tanto ottuse e conservatrici quanto vengono dipinte dai seguaci delle pseudoscienze, non si capirebbe allora il senso di tanta insistenza nel volersi definire scienze, se non per uno scopo propagandistico e pubblicitario.
Appare certo svilente, il buon Galilei si starà rigirando della tomba, che scrivendo, su un qualsiasi motore di ricerca, un qualche riferimento alle pseudoscienze: omeopatia piuttosto che cristalloterapia, i primi risultati rimandano a quei siti che li promuovono, trovando spesso in fondo quelli che criticano le stesse.
Ma non demordiamo, cercheremo di correggere la rotta, per questo dai prossimi articoli entreremo nel merito di alcune di esse, inizieremo con una delle ultime arrivate "La Medicina Quantistica".

Alla prossima.


[1] Gauch HG Jr. Scientific Method in Practice (2003)

[2] Lakatos I (1970) "Falsification and the Methodology of Scientific Research Programmes." in Lakatos I, Musgrave A (eds) Criticism and the Growth of Knowledge pp 91-195; Popper KR (1959) The Logic of Scientific Discovery

[3] Gauch HG Jr. (2003) op cit 269 ff, "Parsimony and Efficiency"

[4] Terence Hines, Pseudoscience and the Paranormal: A Critical Examination of the Evidence, Prometheus Books, Buffalo, NY, 1988. ISBN 0-87975-419-2. Thagard (1978) op cit 223 ff

[5] Il dubbio e la fede. L'elettrizzante contatto tra scienza e religione, Chet Raymo, Baldini Castoldi Dalai, 2008, ISBN 8860732115,