domenica 3 maggio 2020



Veganismo: carne, parte 3

Continuiamo la disamina sulla dieta vegana, altro cavallo di battaglia del veganismo è averlo definito come la nuova frontiera del benessere e del mangiar sano. Ma come stanno veramente le cose. Per esempio, quanto espone il nutrizionista ed esperto di salute naturale Luca Avoledo, nel suo volume “No vegan” (Sperling & Kupfer) in cui si fa finalmente chiarezza su una dieta che, avverte l’autore, non è sinonimo di benessere, come molti credono. L’autore nel suo libro spiega:

“oggi molti di coloro che seguono la dieta vegana non lo fanno per motivi etici, ma per presunte ragioni salutistiche, ritenendo che questo regime alimentare abbia più vantaggi dal punto di vista nutrizionale. Cosa che invece non è affatto vera”. 

E ancora 

“Si è diffusa infatti la convinzione che eliminare la carne e i derivati animali sia la scelta salutistica più opportuna. Ma è falso”. 

Ovviamente non ci si deve fermare a quanto detto da un solo esperto, andando in giro per internet troviamo anche il parere del dott. Giuseppe De Carlo, nutrizionista: 

“è importante specificare che la dieta vegana, a cui certamente va riconosciuto il beneficio legato all’elevato consumo di cibi vegetali (cereali, legumi, verdure e frutta), non può essere considerata una dieta completa ed equilibrata da seguire per tutta la vita come scelta di buona salute!"[1]. 

Altro parere fondamentale è quello dell’IARC (International Agency for Research on Cancer) vale a dire l'agenzia della World Health Organization dedita alla ricerca sul cancro, che in uno studio del 2014, pubblicato su The Lancet Oncology, stabilisce la possibile correlazione tra il consumo di carne e l’insorgenza di tumori, alcuni interessanti passaggi[2]: 

La carne rossa è stata classificata nel gruppo 2A (probabilmente cancerogena per gli esseri umani), cosa significa esattamente? 
Nel caso di carne rossa, la classificazione è basata su limitate evidenze da studi epidemiologici che mostrano una associazione positiva tra consumo di carne rossa e lo sviluppo del cancro colon-rettale. Prove limitate indicano che è stata osservata un'associazione positiva tra l'esposizione all’agente e il cancro ma altre spiegazioni per le osservazioni non possono essere escluse. 
La carne lavorata è stata classificata come gruppo 1 (lo stesso del tabacco e dell’amianto), cancerogena per l'uomo. Cosa significa? 

Questa categoria viene utilizzata quando esistono prove sufficienti di cancerogenicità nell'uomo. In altre parole, ci sono prove convincenti che l'agente causa il cancro. La valutazione è di solito sulla base di studi epidemiologici che mostrano lo sviluppo del cancro negli esseri umani esposti. Nel caso delle carni trasformate, questa classificazione si basa su prove sufficienti fornite da studi epidemiologici sul consumo di carne trasformata causano il cancro del colon-retto. 

Quanti casi di cancro ogni anno possono essere attribuiti al consumo di carne elaborata e carne rossa? 
Secondo le stime più recenti del Global Burden of Disease Project, una organizzazione di ricerca accademica indipendente, circa 34000 decessi per cancro all'anno in tutto il mondo sono attribuibili a diete ricche di carne lavorata. Mangiare carne rossa non è stato ancora stabilito come causa di cancro. Tuttavia, se segnalato, le associazioni hanno dimostrato di essere causali, secondo il Global Burden of Disease Project le diete ricche di carne rossa potrebbero essere responsabili di 50.000 decessi per cancro all'anno in tutto il mondo. Questi numeri sono in contrasto con circa 1 milione di decessi per cancro all'anno a causa del tabacco fumo, 600000 all'anno a causa del consumo di alcol e oltre 200000 all'anno a causa di inquinamento dell'aria. 

Dovrei smettere di mangiare carne? 
Mangiare carne ha benefici per la salute noti. Molte raccomandazioni sanitarie nazionali consigliano le persone a limitare l'assunzione di carni lavorate e carni rosse, che sono collegate a maggiori rischi di morte per malattie cardiache, diabete e altre malattie. 
Dovremmo essere vegetariani? 
Le diete vegetariane e le diete che includono la carne presentano diversi vantaggi e svantaggi. Tuttavia, questa valutazione non ha confrontato direttamente i rischi per la salute nei vegetariani e nelle persone chi mangia carne. Questo tipo di confronto è difficile perché questi gruppi possono essere diversi negli altri modi oltre al loro consumo di carne. 

Anche da parte dell’AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca su Cancro) viene stabilito che[3]: 

“Nel mese di agosto del 2009 la rivista American Journal of Clinical Nutrition ha pubblicato alcune conclusioni del progetto EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition), un grande studio epidemiologico a cui ha contribuito anche AIRC. È la più vasta indagine svolta su una popolazione, per conoscere le relazioni tra dieta e salute. Coordinato dall'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), appartenente all'OMS (Organizzazione mondiale per la sanità), lo studio ha coinvolto 520.000 persone provenienti da 10 Paesi europei (Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Olanda, Norvegia, Spagna, Svezia e Regno Unito). 

Lo scopo dello studio EPIC è quello di investigare i rapporti tra dieta, fattori ambientali e stili di vita, con l'incidenza di cancro e di altre malattie croniche. 
In particolare, un'analisi recente ha mostrato che non c'è una relazione diretta tra quantità di carne, uova o latticini consumati e rischio di sviluppare un cancro del seno, mentre esiste con altri tipi di tumore, come quello del colon (soprattutto in relazione alla carne). I dati si riferiscono a oltre 320.000 donne di diversi Paesi europei. Solo la carne lavorata (insaccati, carne in scatola) sembra accrescere il rischio delle donne di ammalarsi di carcinoma mammario.” 

Continua: 

“Gli esperti ricordano quanto sia complesso dare una valutazione certa sui dati che emergono da queste indagini epidemiologiche, dal momento che le persone vengono interrogate su abitudini di vita che si sviluppano lungo l'arco di molti decenni. 
Quel che è certo, dicono gli autori, è che non siamo liberi di mangiare ciò che vogliamo e nella quantità che vogliamo, perché ci sono ricerche che dimostrano i benefici di una dieta ricca di vegetali, oltre ai danni derivati da un consumo eccessivo di proteine di origine animale. 
E poiché il cancro è una malattia che dipende da molti fattori, non basta intervenire su un singolo elemento per modificare in modo sostanziale il rischio a livello individuale, ma bisogna agire su tutte le abitudini sbagliate della persona. 
Un altro studio, effettuato da ricercatori dell'Istituto Karolinska di Stoccolma, ha valutato la relazione tra la quantità di acido linoleico coniugato (un elemento presente nei formaggi e nella carne di manzo) e lo sviluppo di tumore al seno. Gli studiosi non hanno notato alcun effetto benefico di questa sostanza (benché questa fosse l'ipotesi di partenza), ma nemmeno un effetto negativo.” 

I nutrizionisti inoltre concordano sul promuovere un regolare consumo di carne rossa di qualità. La carne rossa contiene ferro eme, ossia il tipo di ferro che si assimila meglio e in modo più efficiente rispetto al ferro non eme dei vegetali. Senza contare la vitamina B12, o cobalamina, di cui la carne rossa è ricchissima e che invece non è fornita dai vegetali. La sua assenza nella dieta prova pericolose anemie, gravi depressioni e disturbi, nonché danni permanenti, del sistema nervoso. E poi altre vitamine come la D, il selenio e lo zinco, che difficilmente i vegani introducono nella loro dieta. Ecco perché una dieta vegana può portare a scompensi neurologici e ossei. Cancro da una parte, danni neurologici e ossei dall'altra. Ovviamente, non si raggiunge una conclusione, in ogni caso una dieta vegana ha un valore limitato, poiché un regime alimentare di questo tipo, oltre ai "pro", ha anche dei "contro" considerevoli. A ciò si aggiunge che non vi sono reali dimostrazioni della pericolosità della carne rossa (tanto più che anche il consumo di grassi saturi è stato sdoganato [4]) e, anzi, che questa offre dei nutrienti irrinunciabili per il nostro organismo. Invece chi la sostiene per motivi salutistici, magari denigrando gli onnivori, bè, forse dovrebbe limitarsi a vivere la propria scelta senza diffondere allarmismi senza alcun senso. La dieta vegana è un regime alimentare da vivere come scelta personale, tenendo conto che ha dei pro e dei contro come la più onnivora delle diete. 

Bibliografia 


[2] https://www.iarc.fr/wp-content/uploads/2018/07/Monographs-QA_Vol114.pdf 


[3] https://www.airc.it/cancro/prevenzione-tumore/alimentazione/dieta-vegetariana-pro-e-contro 


[4] https://en.wikipedia.org/wiki/Saturated_fat_and_cardiovascular_disease