sabato 21 marzo 2020

Sanificazioni e volontà popolare al tempo del Covid-19


Alla fine degli anni 90 il fisiologo Luigi Di Bella affermò di avere trovato un cocktail di farmaci che avrebbe curato praticamente ogni forma di tumore, a causa della pressione popolare e dei media, il governo, nell'allora ministro per la salute Bindi, decise di avviare una sperimentazione, pur essendo la cura stata bocciata dalla comunità scientifica, che come già ampiamente annunciato evidenziò che la Cura Di Bella non funzionava (all'indirizzo  http://www.medbunker.it/p/dossier-di-bella.html, si trova uno splendido dossier in merito). Per carità errare umano est, ma ecco che negli anni 2000, la storia si ripete, stavolta è la cura a base di staminali di Vannoni, ancora una volta, per volontà popolare, si avvia una sperimentazione contro ogni evidenza scientifica, nuovo fallimento (si può leggere la storia su http://www.medbunker.it/2013/09/staminali-vannoni-capitolo-chiuso-ora.html).
Perfetto, dove si vuole arrivare, alla famosa "sanificazione delle strade", che in questi giorni, a causa della propagazione del contaggio del coronavirus SARS-Cov-2 che provoca la Covid-19, viene attuata in molti comuni, grandi e piccoli, orbene ci chiediamo perchè viene effettuata e, soprattutto, ha una funzione?
Arriva in nostro aiuto un documento emanato il 18 marzo 2020 dall'ISPRA (Istituto Superiore per la Prevenzione e la Ricerca Ambientale), che potete andare a leggere al seguente indirizzo:

http://www.isprambiente.gov.it/files2020/notizie/Indicazionitecniche.pdf

Giusto due parole, in questo documento, nel quale si raccoglie anche quanto stabilito dall'ISS (Istituto Superiore di Sanità), si evidenzia:

  • L'efficacia delle procedure di sanificazione per mezzo di ipoclorito di sodio su una matrice complessa come il pavimento stradale non è peraltro estrapolabile in alcun modo dalle prove di laboratorio condotte su superficie pulite.
  • In particolare, diverse agenzie, tra le quali l'ARPA Piemonte, si sono già pronunciate negativamente in merito alla possibilità di procedere all'uso massivo ed indiscriminato dell'ipoclorito di sodio per la disinfezione delle strade, considerando questa pratica dannosa per l'ambiente se non opportunamente gestita.
Inoltre, nello stesso documento, si rimarca: il forte impatto ambientale dell'ipoclorito di sodio, la sua pericolosità sulle acque di falda e che in presenza di materiale organici presenti sul pavimento stradale potrebbe dare origine a formazione di sottoprodotti estremamente pericolosi quali clorammine e trialometani e altre sostanze cancerogene. In conclusione la pratica della "sanificazione delle strade" viene ritenuta inefficace e pericolosa, allora come mai viene diramata un Ordinanza da parte della Regione Sicilia il 19 marzo 2020 dove al paragrafo 2, viene fatto obbligo ai comuni di provvedere in tale senso? Comuni, specialmente quelli più piccoli, che per carezza di personale, mezzi e privi di disponibiltà economica, fanno eseguire tale operazione a volontari, sprovvisti di attrezzature e competenze adeguate, in buona sostanza, stiamo forse curando il male, generandone altro? Anche in Cina, certamente non all'avaguardia per quanto riguarda la tutela ambientale e dove l’uso estensivo di prodotti chimici per le strade è stato effettuato prima di osservare un decremento dei casi di contagio, lo stesso China’s Center for Disease Control and Prevention (CCDC), ha avvertito il pubblico che "le superfici esterne, come strade, piazze, prati, non devono essere ripetutamente cosparse con disinfettanti poiché ciò potrebbe comportare inquinamento ambientale e dovrebbe essere evitato". Vogliamo pensare che come per i casi sopracitati si stia procedendo per volontà popolare, per dare una risposta ad una comunità impaurita da un nemico invisibile, ma qualcuno si sta chiedendo con quale prezzo per l'ambiente?